Prosumer

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Secondo la definizione risalente al 1980, coniata da Alvin Toffler nel libro “The third wave”, la parola prosumer è una crasi tra i termini producer e consumer e definisce un consumatore che è allo stesso tempo produttore o, in alcuni casi, colui che nell’atto di consumare contribuisce alla produzione.

Negli anni ‘80 il termine prosumer serviva a indicare un cambio drastico di direzione che la società di allora stava imboccando, abbandonando l’era della produzione seriale di massa per assecondare al meglio gusti e inclinazioni dei singoli.

Dopo essere caduto in disuso per alcuni anni, è tornato alla ribalta nell’epoca del digitale.

In seguito allo shock del 2001, Internet ha cercato incessantemente una collaborazione con il cliente consumatore.

In quel periodo sono frequenti i siti che tendono a incorporare le reazioni del cliente: i motori di ricerca basano i prezzi delle inserzioni sui click dei possibili clienti, i blog condividono concetti e pensieri e instaurano riflessioni, il sistema di feedback riservato ai siti e-commerce dove la reputazione del venditore è dettata anche dai giudizi di precedenti clienti. E molto altro.

L’esempio più lampante, però, è fornito dall’epoca dei social network nella quale ogni utente, dopo aver creato la propria pagina, sarà il produttore dei propri contenuti ma allo stesso tempo sarà anche il fruitore dei contenuti degli altri.

I social network infatti, sono luoghi dove i prodotti in circolazione sono potenzialmente creati e consumati nella stessa misura e ogni utente riveste questi due ruoli contemporaneamente.

Conoscevi l’origine di questo termine?

Sei anche tu un prosumer dell’era digitale?

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