Bias Cognitivi
Tempo di lettura: 3 Minuti
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Ti è mai capitato di rispondere a una domanda, svolgere un’azione, completare un processo e renderti poi conto successivamente dell’influenza che determinati modelli hanno avuto sulle tue scelte?
Probabilmente no perché potresti aver agito per mezzo di bias cognitivi.
Cosa sono? Proviamo subito a spiegarlo.
I bias cognitivi sono modelli sistematici di deviazione dalla norma o dalla razionalità nel giudizio. Hanno anche una definizione propria che ha a che fare con la psicologia, della quale il marketing si serve - in maniera etica - per convogliare le scelte dei propri consumatori verso una determinata direzione.
La loro stessa esistenza è legata a una forma più o meno accentuata di distorsione della valutazione, molto spesso causata dal pregiudizio. Uno dei primi risultati è proprio quello di Influenzare il pensiero, l’opinione e, infine, il comportamento di un soggetto o utente che agisce istintivamente.
Da qui l’applicazione al mondo del marketing e della pubblicità come fondamentale strumento per prevedere comportamenti e, talvolta, modificarne i risultati.
Importante, dunque, il loro utilizzo purchè sia moderato, etico e virtuoso. E che rientri in una delle quattro grandi aree di interesse, a loro volta delineate da ricerche scientifiche precedenti:
- priming and framing;
- bisogni e motivazione;
- attenzione e percezione;
- bias sociali
Sei curioso di conoscerli?
Ne abbiamo già affrontato uno, molto diffuso, negli ultimi contenuti del nostro blog (LINK?), ma ne affronteremo altri così da imparare a riconoscerli e adattarli alle tue necessità.